Un Regno ai confini del tempo. Un principe folle, draghi, Sette chiavi magiche e creature dimensionali. Cosa aspetti a superare il varco?

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Un Regno incantato in cui il possibile e l'impossibile si mescolano e plasmano in un'amalgama sconcertante. Orde di creature dimensionali che cercano disperatamente l'evasione e le sette chiavi del tempo che lo avvolgono e riavvolgono in disastrosi paradossi. Un Principe folle che trasgredisce ogni regola della rispettabilità. Una Corona lasciva che emana leggi imbarazzanti. Questo è il prologo. Iscriviti!

Perchè sognare non basta mai

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Ambientazione breve

Un vasto Regno ai confini del mare. Umani, draghi e strani piccoli esseri dalle forme bizzarre che vivevano in perfetta armonia nel culto della pace e della natura. Re Evander Thunderwolf e la Regina Diane Notthingale, amministravano il Regno con fiducia nelle casate nobiliari, circondandosi di consiglieri e alti funzionari. Il commercio via mare prese forma solo dopo un paio di anni, al punto che nelle Terre dell'Est venne eretta la Cittadella, una piccola città fortificata in cui i marinai potevano soggiornare e in cui i nobili potevano porre le prime basi per la colonizzazione di quella che era la più grande isola dell'arcipelago. Lo stato di depressione in cui Re Evander cadde dalla morte della moglie lo allontanò dal figlio, che crebbe lontano dal Castello affidato alle cure del Primo cerusico del Regno Jane Wilfred. A destare il sovrano dal torpore fu una delle sue cortigiane che portava, per colmo della sorte, lo stesso nome di quell'amore perduto: Diane, Diane Ward. Ad un anno dal grave lutto, il Regno vide una nuova coppia reale formarsi ed un nuovo matrimonio celebrarsi: la testimonianza vivente della prima moglie non fu ben vista dalla nuova regina e dai suoi gregari, il principino, al punto che ricorse più volte a vari stratagemmi per liberarsene e ad altrettanti per dare al Re altri eredi, ma il suo ventre si dimostrò sterile. La lucida follia di Diane ed il declino di Evander sembravano oramai inevitabili, ma una notte l'erede oramai venticinquenne, Immanuel, pose fine alla loro vita con il veleno e, morti i reali, assunse per diritto il governo del regno conservando però il suo rango di principe, solo per il profondo disprezzo maturato nei confronti del titolo di suo padre. Nessuno sa dove Buzadara, il Drago d'Oro, sia scomparso durante questi anni incerti.

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